mercoledì 18 aprile 2007

Dai Cristiani, forza con le parole!

Conoscete Piergiorgio? Non Marzocchi, eminente studioso del crimine forgiato dal catechismo sangiacomense bensì Odifreddi.
E' un matematico che pretende di applicare la sua logica indefettibile ad ogni manifestazione umana, fede compresa. In replica al disprezzo illuministico nutrito da questo personaggio nei confronti del miliardo e passa di "stupidi" professanti Cristianesimo e manifestato in un..libro chiamato "Perche non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)", voglio pubblicare integralmente un articolo di Aldo Grasso che esprime un'opinione molto lucida e da par mia condivisibile di questo ed altri fenomeni correlati.
A differenza di Grasso io il libro non l'ho letto ma mi è bastato vederlo presentare dallo stesso autore per averne già abbastanza. Ringrazio Corrado Augias che dopo aver fatto sfogare Odifreddi per un po' nel suo spazio televisivo su Rai3, gli ha sverzato addosso un bel effetto grafico a guisa di fulmine, per stroncare la sua prospopea.
E se finanche Augias, che fervente cattolico proprio non pare, non si fa scrupolo di ridimensionarlo, beh allora questo testo ed il suo autore dovrebbero prendere serenamente e consapevolmente la strada di Fanculo.


Perchè la Tv laica non nomina mai Dio.
Leggendo il modestissimo libro di Piergiorgio Odifreddi Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici), modesto perché superficiale, irridente, ideologico - ho capito meglio perché non sopporto certa cultura di stampo illuministico.
Immagino che come matematico Odifreddi sia un numero uno ma quando pretende di parlare di fede diventa improvvisamente sprezzante: per lui, senza mezzi termini, l'idiozia umana si manifesta nelle religioni, nella credulità, in particolare nel Cristianesimo.
Chiosa, da buon matematico: «La critica al Cristianesimo potrebbe ridursi a questo: che essendo una religione,per letterali cretini, non si adatta a coloro che, forse per loro sfortuna, sono stati condannati a non esserlo. Tale critica, di passaggio, spiegherebbe anche in parte la fortuna del Cristianesimo: perché, come insegna la statistica, metà della popolazione mondiale ha un'intelligenza inferiore alla media(na), ed è dunque nella disposizione di spirito adatta a questa e altre beatitudini».
Il pensiero di Odifreddi, qui espresso in maniera supponente e triviale, non è affatto isolato: l'Ebraismo è solo il tentativo di occupare una terra in base «a una supposta promessa divina»; il Cristianesimo è il freno del pensiero democratico e scientifico europeo, la pietra d'inciampo dello sviluppo civile e orale. Ragion per cui, come un vecchio goliardo Odifreddi può esclamare: «Mosè, Gesù e il papa sono nudi».
Per fortuna viviamo in uno stato libero e le idee di tutti sono tutelate (vorrei però vedere Odifreddi che dà del cretino a un musulmano!). Un passo conclusivo del libro, tuttavia, mi risveglia un'ossessione: «Diversamente dalle religioni, la scienza non ha dunque bisogno di rivendicare nessun monopolio della verità: semplicemente ce l'ha». Ebbene questa convinzione è stata quella che ha accompagnato in tutti questi anni le grandi divulgazioni scientifiche di Piero Angela, la sua tv intelligente, la sua tv laica da Servizio pubblico. Anzi, l'unica tv da Servizio pubblico, da Raiuno. Mi è capitato più volte di scrivere che nelle sue divulgazioni Piero Angela non ha mai nominato Dio. E non per rispetto, non per non offendere altre religioni ma semplicemente perché l'ipotesi Dio (un supremo creatore, non importa di quale credo) non rientra nei suoi orizzonti scientisti. Angela, come Odifreddi, crede che la cultura scientifica, quella che discende dagli illuministi, sia implicitamente superiore a ogni altro tipo di conoscenza. Siccome sono cretino non sono mai stato preso in considerazione.

Aldo Grasso (Corriere della Sera - Magazine, 22 marzo 2007)
p.s. Grazie al blog http://valeriometronio.blogspot.com!

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