C'è poco da fare, ogni occasione al TPHPH Toosi PHilm PHestivàl si trasforma in un happening di giovialità tardo adolescenziale per noi meno giovani (il padrone di casa bicentenario e Mosa), meno giovanissimi (io) e meno supergiovani (i nati nell'anno di grazia 1985). Per l'occasione ieri si è visionata una pietra miliare della mia infanzia, Ghostbusters, che conosco al punto da poterlo vedere senza audio. Fiumi ectoplasmatici di emozioni, e nell'aria vapori ad erranza di classe intestinale. Acqua del fanciullo gentilmente offerta dalla casa e solito pellegrinaggio al monolite grigionero con la Mela sopra. Guest star il buon Malser, in procinto di passare dal lato giusto della Forza con l'acquisto di un belissimo Macbook e pertanto smanioso di addestrarsi al leopardo che vi troverà dentro. Metti una sera al TPHPH e ti ricordi quant'era romantico amare Slimer quando a scuola ti tiravano i sassi in testa e non riuscivi mai a fare la trave inglese senza venire sputtanato. Dolce rifugio verde e fluttuante.
pasda
pasda
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