venerdì 10 novembre 2006

Tea for the tillerman.

Queste righe sono tratte da un documento rinvenuto nella cella del compagno Pass all'indomani della sua esecuzione capitale, seguita a quella del compagno Veprovè Maso. Se ne sconsiglia la lettura ad un pubblico impressionabile.
p.s.: Potrebbe contenere traccie di noci.

Premessa. Ringrazio il prof. ing. Andrea Tilli che mi ha fornito per interposta persona il supporto cartaceo n 'copp al quale ho vergato le parole che seguono. Questa carta, nella condizione miserevole in cui verso ora, la considero una vera scialuppa di salvataggio, oltre che il fulgido esempio di come il comunismo sia fico ed utile.

Pavulloh, 12.10.2006

Veprovè se ne è andato stamane. Prima di sparirmi davanti agli occhi, risoluto com' era ad incedere verso la fine con la fronte alta, ho visto in un attimo di eterno (oltre a mille giorni di te e di me) tutta la nostra missione ai lidi.
La partenza carica di speme dalla Stazione Centrale; lo stupore di bambino ammirato dall'ignoto della tecnica edilizia di regime; i momenti di felicità allorquando bastò qualche spruzzo di mare per annegare il peso dei nostri infami compiti; il convivio all'ora di pranzo, così semplice ma intenso; il riflessivo incontro con le genti forestiere dagli occhi a mandorla delle quali impossibile fu non ammirare il gusto, l'eleganza formale e l'ordine; ma anche la rabbia che ci assalì comprendendo che la felicità altro non è se non un precario e fugace scherzo, una eterea illusione che svanisce nell'aere come una salva di peti.
Tutto questo ho visto stamane, mentre Veprovè mi spariva davanti agli occhi, risoluto com'era ad incedere verso la fine con la fronte alta (non è una squallida ripetizione ignorante, è solo una squallida ripetizione ridondante ed artistica come fa Baricco per dare fichezza ai suoi romanzi). Dannata fontanella, se solo il tuo scroscio avesse attratto le nostra svagata attenzione, dannata fontanella. Eppure adesso è così. Lo sapevamo bene, fummo noi insieme all'amorevole compagna Moroni Anna e al vulcanico compagno Reitano Mino a disegnare quella legge phederale; fontanella lasciata aperta al parco significava fontanella riaperta in testa a chiunque se ne fosse reso responsabile, finanche per noi colonne del regime. Veprovè camminava sereno verso il divaricatore ana..tomico opportunamente modificato. La nostra storia gloriosa di gerarchi principiava il suo epilogo.
Domani tocca a me. Io non sono sereno come lo stoico Veprovè; io sclero solo che uno mi tocca il cranio, figurarsi. Anche perchè le guardie prima hanno promesso di sverzarmi il colon.

Compagno Pass.

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