giovedì 24 aprile 2008

Chi ben comincia.

Giorni convulsi e «di afflizione» questi, per bocca del premier in pectore Berlusconi, che appena accontenta uno finisce per scontentare l'altro.

Lui stesso che notoriamente non disdegna l'intervento icastico, si è affrettato a porre un freno agli sproloqui dei verdi della sua coalizione. Di seguito una hit parade delle debordazioni verbali profuse in questi giorni di euforia:

«Siamo armati di questo manico qui!» (Bossi a Boniver)

«Contro gli stupratori forbici non sterilizzate» (Calderoli)

«"Stuprate Pecoraro!”» (striscione leghista in corteo a Mantova)

«Sono un cacciatore di leprotti extracomunitari» (Gentilini)

«Pronti i fucili contro la canaglia romana» (Bossi)

Ho sempre pensato che una persona assoggettata a quell'implicito contratto collettivo che chiamiamo Società, non abbia le risorse per accorgersi della Storia, dei suoi flussi e di dove portano. Piccoli, alluvionali, impercettibili apporti determinano risultati. Finchè il risultato non entra in un libro col suffisso -ismo, allora va tutto bene.

Queste invettive sono figlie dell'insofferenza e della paura, peraltro giustificabili alla luce dello stato delle nostre città; difficilmente un -ismo è sorto nella Storia facendo a meno dell'adesione della gente, dei voti della gente.

È esattamente per questo che a me, nato al nord ma portatore di cromosomi terronissimi e con orgoglio, questi qui fanno una paura fottuta.


Aggiornamento(28 aprile):

Quando ho scritto queste cose non sapevo minimamente che nelle intenzioni della Lega ci sarebbe quella di sottrarre a Foggia, proprio la mia Foggia che adoro, l'Authority Italiana per la sicurezza alimentare. Vogliono spostarla al nord, lì sì che sarebbe il suo posto. Mica nel più importante polo agroalimentare del Mediterraneo.

Io le cose le sento.

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