lunedì 28 aprile 2008

Il treno si sa, concilia i pensieri.

Ho viaggiato in treno, sabato 26, e ne ho tratto riflessioni lungo il percorso tra Bologna e Foggia.

Devo dire che non fosse stato per la degna qualità del vettore probabilmente avrei avuto una riflessione sola, quella di lamentarmi e dolermi della fatica, ma così non è stato, perchè l'Eurostar City ha fatto il suo dovere in orario, in comodità ed efficienza. Trenitalia ha preso i vecchi Intercity e li ha riarredati secondo il layout ES, fornendoli anche di motrici più veloci. Il risultato è un treno che ti agevola fin da casa con il biglietto elettronico Ticketless scontato del 20 % e che arriva puntuale trattando rispettosamente i nostri fondoschiena, in molti sensi. Eurostar City, voto 7,5.

Gran parte del panoramico tratto della ferrovia Adriatica scorre in terra marchigiana, accanto al mare. Risalta subito agli occhi (io l'ho visto, gli imbecilli di cui in seguito non si vedevano nemmeno tra loro) che le acque dell'Adriatico dopo Fano, sono mooolto più limpide ed azzurre di quelle romagnole. Forse sparendo gli scogli o avendo afflussi più umani, chissà. Tornano a peggiorare dalle parti di Ancona, stracolma di impianti chimici petroliferi e del porto. Ancona, che ho visitato anni fa e che ricordo gaiamente come una città incredibilmente orrenda. Magari mi sbaglio, ma mi parve così. Il resto della regione in mostra dal treno è fico e dolce, non a caso le Marche sono la regione più collinare d'Italia. Marche in sintesi, voto 6,5.

Considerando la popolazione a bordo ho capito che se oggidì non copri la tua faccia e i riservatissimi occhi con gigantesche lenti oscurate, sei l'ultimo degli stronzi. Stando seduto, ho contato sette persone i cui tratti del viso sfuggirebbero ai RIS, coperti com'erano dal «carisma e sintomatico mistero» di quegli occhiali. Inutile dire che dentro il treno di sole non ce n'era. Sarà che detesto parlare con gente che non mi mostra gli occhi, a meno che non abbia mangiato salsiccia passita con loro. Gentaglia che paga per fare pubblicità al sig. "RICH" di turno (ho visto un logo disegnato su tutta la superficie delle lenti) e rovinarsi la vista, magari. Mosche umane, voto 4.

L'ultima riflessione l'ho fatta su me stesso, aderendo alle parole di qualcuno che scherzando mi vede in rapida senescenza. Ha ragione, se così non fosse non farei certi discorsi da vecchio, vedi supra. Pasda, voto...mah. Una volta era parecchio meglio.

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