martedì 21 ottobre 2008

Recensione PH: Wall•E, A.Stanton (Pixar), 2008

Certe voci riferiscono dell'idea di nominare Wall•E in corsa per l'Academy Award nella sezione Miglior film, piuttosto che Miglior film d'animazione. Se prima o poi questo debba capitare chissà, ma se non ora, quando. Wall•E è evidentemente un capolavoro, per svariate ragioni. La prima e più accessibile è la trasversalità di questo film, perfettamente fruibile con tutti i registri che tanto un bambino quanto un adulto possono adoperare. Secondariamente, i sognatori di Pixar sono stati in grado di sviluppare una storia d'amore tanto romantica e sincera senza indulgere all'antropomorfismo piuttosto ipotizzando una linea evolutiva della robotica che, spontaneamente, in virtù delle più alte leggi universali approda all'amore. Questa è l'intuizione geniale. I due robottini - protagonisti - delle umane sorti, se ne disinteressano al massimo delle loro possibilità, frustrate dalle "direttive" di funzionamento installate dai loro creatori. Tecnicamente poi e parallelamente allo sviluppo delle capacità di elaborazione assistiamo ad un dipinto perfetto, ma questo è acclarato da tempo parlando di Pixar. Correre al cinema probabilmente regalerà un ricordo duraturo alle persone che sanno guardare in alto.

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